Il fascino della flora natalizia

La cultura dell'abete

      

      Anche se la tradizione nordica è entrata già da alcuni decenni nelle nostre case e l'abete è divenuto parte dell'arredo natalizio di tutti i luoghi, innescando cosi un lucroso giro d'affari, non si è ancora formata la cultura dell'albero.

      Il delicato profumo di resina, che si spande per le strade lungo le quali una grande quantità di piante è esposta al pubblico, richiama alla mente gioiose immagini di festa.

      Pochi, tuttavia, si soffermano a considerare che il prezzo di questa merce va molto al di là dei pur salati spiccioli che si richiedono: un'occhiata un pò meno distratta alle montagne, foltamente rimboschite soltanto sulla tavolozza dei pittori, un'approfondita valutazione sul danno che comporta a livello ambientale, la carenza di vegetazione, ne danno la misura. Se poi a questo si aggiunge che, trascorse le feste, centinaia di abeti intristiscono sulle terrazze o annegano nelle discariche, le previsioni per un prossimo futuro diventano inquietanti.

      Allo scopo di evitare tale scempio, numerosi comuni già da qualche anno hanno sollecitato le famiglie a non gettare gli alberi, ma a portarli presso di loro affinchè, con l'aiuto di volontari, possano essere trapiantati.

      La lodevole iniziativa rappresenta un primo passo sul cammino dell'educazione ecologica, ma non è tutto. E' necessario, infatti, che essi, considerati organismi viventi e non oggetti, vengano inseriti negli ambienti naturali di provenienza.

      Trapiantati altrove significherebbe creare un capovolgimento nell'ordine ambientale. E' interesse di tutti, invece, salvare queste piante anche per mantenere la tradizione perchè pochi sanno che l'albero di natale ha un illustre progenitore: quello nato in Egitto, costruito in legno ad imitazione delle piramidi. Più nobile discendente di così...!

      


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Napoli, 10/01/2013 ore: 0.37