Corso Terracciano di Pozzuoli
Dopo il Colosseo e quello di Capua, è l'anfiteatro più importante d'Italia.
Misura 149 metri di altezza per 116, poteva contenere circa 40.000 spettatori. Fu costruito verso la metà del I sec. d.C. al tempo di Vespasiano. Fu riportato alla luce nel 1839 dopo essere rimasto sepolto per molti anni sotto i detriti dell'eruzione della vicina Solfatara.
Vi si svolgevano anche battaglie navali (naumachie) e, dopo la costruzione degli appositi sotterranei, combattimenti e cacce di fiere. Questi spettacoli erano organizzati da uomini politici che li offrivano gratuitamente a scopo propagandistico alla popolazione.
Numerosi i sotterranei con lunghi corridoi e cellette con un interessante sistema di sollevamento delle gabbie che contenevano le fiere. Si racconta che in una di queste cellette furono imprigionati San Gennaro e i suoi compagni, condannati ad essere divorati dalle belve.
La celletta fu dedicata al santo patrono di Napoli. L'imponente opera è adagiata su uno strato di sabbia: gli ingegnieri dell' antichità inventarono questo sistema antisismico che oggi viene sfruttato in California ed in Giappone per neutralizzare i terremoti. La grandiosità delle strutture, la perfetta conservazione delle cortine murarie e delle volte, il gioco delle ombre e delle luci creato dai pozzi, sono di grande suggestione.