Archivio di Stato

      Dalla brochure del Ministero per i Beni Culturali e Ambientali, riteniamo interessante pubblicare notizie inerenti lo storico Archivio di Stato.

      " Napoli è stata, fin dai tempi più antichi, una città di magistrati e di tribunali, una città che - come disse un ministro dei Seicento - dipendeva "dalle bocche dei suoi avvocati". Questa realtà si rispecchia puntualmente nei documenti conservati presso l'Archivio di Stato, dove ricchissimo è il patrimonio delle carte giudiziarie.

      Il fondo notarile, invece, è stato privato durante la guerra di una parte della documentazione quattro e cinquecentesca, mentre gli atti dalla metà del Settecento in poi (oltre quarantamila protocolli) non sono ancora stati versati all'Archivio di Stato. Pur cosi ridotto, il Notarile rimane assai cospicuo. Si compone infatti di ben trentamila volumi.

      Gli archivi delle tre grandi abbazie benedettine meridionali - Montecassino, Cava, Montevergine - sono stati dichiarati fin dall'Ottocento "Sezioni storiche" dell'Archivio napoletano. La documentazione conservata in questi tre straordinari complessi storico-monumentali è unica al mondo: in tutto più di trentacinquemila pergamene, dodicimila volumi e "pezzi" cartacei, che disegnano la storia medievale delle comunità monastiche e del territorio circostante.

      La gran mole degli atti rispecchia fedelmente la struttura istituzionale delle antiche "magistrature": la regia Camera della Sommaria, creata nel Quattrocento da Alfonso il Magnanimo con funzioni fiscali; il Sacro Regio Consiglio, supremo tribunale del Regno; il Collaterale, organo di governo del periodo vicereale; la Real Camera di Santa Chiara, giunta consultiva di epoca borbonica. Nel Settecento nascono, intorno alla Corte, le Segreterie, primo embrione dei Ministeri che si svilupperanno nel secolo seguente, e che copriranno con le loro competenze gran parte dei compiti istituzionali di uno Stato ormai maturo. Dopo l'Unità d'Italia, all'Archivio di Stato di Napoli rimane il compito della raccolta dei documenti prodotti dalle amministrazioni periferiche a livello provinciale.

      La documentazione conservata in Archivio è liberamente consultabile da tutti i cittadini.

      L'antico monastero dei Santi Severino e Sossio, in via Grande Archivio, si compone di bellissime sale di lettura e di quattro splendidi chiostri, uno dei quali, l'Atrio del Platano, affrescato nel Rinascimento da Antonio Solario, detto "lo Zingaro".

      Le sale, i giardini, gli atri possono essere noleggiati da enti e associazioni per manifestazioni a carattere culturale. Napoli è la sede di una delle più antiche fra le undici scuole annesse agli Archivi di Stato italiani. Alla scuola che è a numero chiuso si accede con il diploma di maturità, superando un esame preliminare."


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Napoli, 22/01/2013 ore: 14.44