Rito dei battenti

Processione a Guardia Sanframondi

      La domenica del 24 agosto a Guardia Sanframondi, borgo medioevale in provincia di Benevento, il rito dei battenti. Cinquecento penitenti, per sette ore si percuotono le spalle con catene o si battono il petto con una spugnetta di sughero con 33 spilli. Una processione che si ripete ogni sette anni e dura sette giorni. Sfilano persone col capo coronato di spine, altre incappucciate o in costume, ispirate a personaggi ed episodi biblici. Una processione dove a mano a mano che sfila, lungo le viuzze del paese, diventa sempre più cruenta.

      I flagellanti per penitenza con un lungo saio bianco, reggono nella mano sinistra il crocifisso e con la destra si battono il corpo con punte di ferro. La parte colpita ben presto si arrossa di sangue e ogni colpo diviene sempre più doloroso. Partecipano uomini, donne, bambini anche di due o tre anni. Il cappuccio contribuisce a tenere segreta l'identità dei partecipanti.

      I percorsi con circa 200 quadri viventi riproducono scene legate al racconto della Bibbia e dei Vangeli e le soste della processione sono decise dai quattro presidenti delle associazioni di quartiere: Croce, Fontanella, Piazza e Portella. Ogni scena è preceduta da un bambino vestito da angelo che annuncia l'atto che sarà rappresentato.

      Alle 10 solenne messa nella Basilica dell'Assunta, subito dopo lo scoppio di un mortaretto e la statua della Madonna si alza, i penitenti, si gettano a terra e poi un grido del capo della Confraternita: fratelli in nome dell'Assunta battetevi. I partecipanti cominciano ad infierire sulle proprio carni e ha inizio la processione. Tutti irriconoscibili nello scempio delle carni, nella penitenza per i propri peccati. Il lungo saio bianco, il cappuccio calato in testa diventano rossi e violacei. Una lunga scia di sangue. Parenti ed amici seguono i battenti con bottiglioni d'aceto e vino e con una spugnetta cercano di disinfettare le ferite. I circa 600 flagellanti percorrono le viuzze del paese insieme con la rappresentazione dei misteri.

      Secondo una prima versione, la processione si deve ad un fatto miracoloso. Durante una festa di piazza, la statua della Madonna Assunta emerse dal suolo e, vani furono i tentativi di tirarla fuori. I presenti ritennero che l'evento era il segno evidente che la Madonna disapprovava la loro vita peccaminosa. Per questo motivo decisero di espiare la pena percotendosi il corpo. Secondo altri il rito della flagellazione è un atto di devozione per impetrare dalla Divinità la pioggia. Esso può essere ripetuto nell'arco di sette anni nel caso di una prolungata siccità. Il rito attira a Guardia Sanframondi, poco più di 70 chilometri da Napoli, oltre ventimila persone.

      Eventi analoghi a quello sannita si svolgono a Nocera Terinese, in provincia di Catanzaro e a Siviglia e Guadalupe nel periodo pasquale. Stridente il contrasto tra i fedeli che partecipano emotivamente alla processione e i forestieri che arrivano a Guardia Sanframondi ritenendo l'evento un fatto folkloristico e con le macchine fotografiche e cineprese riprendono l'avvenimento. Presenti giornalisti e cineoperatori di televisioni straniere.

      


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Napoli, 10/01/2013 ore: 0.13