Il Belforte a San Martino
 | Dalla collina del Vomero Castel Sant'Elmo domina la città. Lassù Roberto d'Angiò aveva, in un primo momento deciso di costruirsi un palazzo per abitarlo nei mesi estivi ma, resosi conto della importanza strategica della posizione decise per la costruzione di una fortezza a difesa della sottostante città.
Il castello aveva forma rettangolare con due torri ai lati e circondato da alte mura con fossato. La costruzione assunse il nome di Belforte e, successivamente, quello di Sant'Erasmo dal nome di un santo venerato in una vicina chiesa. Dopo alcuni anni, per corruzione dialettale, chiamato di Sant'Elmo.
Nel 1532 il vicerè don Pedro di Toledo, su disposizione di Carlo V, fece abbattere il vecchio castello per ricostruirlo più possente e maestoso più adatto alle nuove esigenze belliche. I lavori di abbattimento e ricostruzione furono affidati all'architetto Scrivà di Valencia esperto in opere di fortificazioni il quale edificò il maniero nell'attuale forma a stella esagonale giudicato più adatto alla conformazione del luogo ed alla sua posizione strategica. |
Dopo l'Unità d'Italia è stato adibito a carcere militare. Restaurato dal Provveditorato alle Opere Pubbliche nella seconda metà degli anni '70 con la consulenza della Soprintendenza ai Beni Architettonici ed Ambientali attualmente vi è una biblioteca di storia dell'arte e nella sala polifunzionale della capacità di oltre mille posti realizzata nella fase dei lavori della sua ultima sistemazione, ospita iniziative culturali e mostre di vario tipo e convegni.
Uno stemma di Carlo V segnala l'accesso al castello, nella cui piazza d'Armi affaccia una chiesetta con attiguo il Museo di San Martino. Per avere un'idea dell'imponenza del maniero, uno dei maggiori esemplari di ingegneria ed architettura militare, basta citare la superficie globale che è di 60.000 mq di cui 20.000 mq coperti, il fossato che lo circonda è 12.000 metri quadri.
Alcuni anni or sono la stampa cittadina diede molto risalto a presunti fenomeni che si verificano all'interno del castello. Durante le notti dalla sagoma del possente maniero si sarebbero udite lamentazioni unitamente a un assordante rumore di catene. Un castello abitato da fantasmi?