L'itinerario nel sacro, lungo le mura di Elea, nel Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano. Il percorso di crinale, partendo dall'Acropoli dell'antica colonia focea, segue verso oriente, valicando Porta Rosa, il tracciato della cinta muraria della città, inserito in un paesaggio eccezionalmente preservato, dove si respirano le essenze tipiche della fitta macchia mediterranea.
La città muraria - leggiamo nella descrizione di Antonella Fiammenghi, a cura della Soprintendenza Archeologica di Salerno - costruita tra la fine del VI sec. a.C. e gli inizi del V sec a.C. fu rafforzata, in età ellenistica da torri (se ne riconoscono ben nove) di cui il fortilizio del Castelluccio, sull'estrema propaggine orientale della collina, a raccordo tra la fortificazione settentrionale e quella che scende a valle verso sud, rappresenta l'esempio più monumentale.
A ridosso di questo ben strutturato sistema difensivo si individuano una serie di terrazze naturali che scandiscono la cresta collinare destinate, già a partire dal V sec. a.C., ad ospitare santuari all'aperto: sono le cosiddette Terrazze Sacre.
Immediatamente dopo l'Acropoli, verso oriente, si apre un ampio spiazzo scoperto con un porticato su tre lati. Costruito verosimilmente nel IV sec a.C. è il cosiddetto Tempio di Poseidon Asphaleios, come ci testimonia un cippo in pietra dedicato alla divinità trovato sul posto.
Le terrazze sacre culminano con un imponente piazzale quadrato di circa 110 metri di lato che trova confronti con quello fatto costruire da Ierone II a Siracusa. Probabilmente destinato anche a riunioni pubbliche, è caratterizzato dalla presenza di un grande altare. Il rinvenimento di numerosi cippi dedicati a Zeus consente di attribuire almeno l'altare a detta divinità. L'intero complesso si data al V sec. a.C. con rifacimenti successivi e non si esclude che esso fosse in relazione stretta con il Santuario Ellenistico.
La riscoperta di questi luoghi di rara suggestione è stata operata grazie all'ausilio dei Lavoratori Socialmente Utili impiegati dall'Ente Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano e messi a disposizione della Soprintendenza Archeologica di Salerno.