La farmacia degli Incurabili

Vasi o opere d'arte

      Un tesoro settecentesco tra le mura dell'Ospedale di Santa Maria del Popolo, conosciuto come ospedale degli Incurabili in quanto accoglieva malati indigenti rifiutati da altre strutture.

      L'ospedale risale al 1521 fatto costruire dalla nobildonna catalana Maria Lorenza Longo, in omaggio alla Madonna che l'aveva fatta guarire da una paralisi. Alla farmacia, ricca di vasi e opere d'arte, che fungeva anche da laboratorio si accede da una scala a doppia rampa i cui lavori cominciarono nel 1744 e finirono nel 1750 pagati con un lascito del reggente Antonio Magliocca.

      La spezieria, come veniva chiamata la farmacia, è formata da un grande salone e un'antisala. I finestroni e l'arredamento dei locali con mobili, vasi, specchiere, intagli, dipinti e maioliche richiamano lo stile rococò. Alle pareti del vano piccolo le scaffalature sono di legno di noce intagliato e decorato, al centro della sala il tavolo opera dell'ebanista Agostino Fucito. Sulle mensole dei mobili duecentoquaranta albarelli e idrie farmaceutiche, i tipici contenitori da farmacia, decorati a chiaroscuro turchino. Nelle vetrinette dorate sono conservate coppe, boccette e bicchieri di vetro, in alcuni di questi si trova ancora qualche residuo di liquido medicamentoso dell'epoca.

      Nel salone il busto marmoreo di Antonio Magiocca il reggente che fece costruire la farmacia. I sei piani della scaffalatura sono ornati da lesene con ricchi capitelli. I vasi policromi che contenevano i farmaci sono in gran parte di maiolica e porcellana con scene bibliche ed allegorie delle virtù e delle stagioni firmati dai maestri Lorenzo Salandra e Donato Massa e risalgono al XVIII secolo. Il pavimento in cotto e maiolica è dovuto al Massa che aveva lavorato già nel chiostro policromo di Santa Chiara.

      La valorizzazione di quest'angolo di meraviglie si deve all'Associazione Napoli Novantanove e a Monumenti Porte Aperte che già pensano di trasformare l'intera palazzina in museo, raccogliendo e esponendo in un'unica sala i dipinti sparsi nelle varie sale.


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Napoli, 22/01/2013 ore: 21.27