Nel Grand Tour di veri intenditori d'arte e cultura non poteva certo mancare una passeggiata tra i Templi della Magna Grecia. A Paestum uno dei siti più rappresentativi dell'antichità arrivavano da ogni dove e ancora oggi, studiosi e appassionati di storia si ritrovano a godere uno dei luoghi meglio conservati del VI secolo a.Cristo. Arrivarci, in auto da Napoli, sono meno di 100 chilometri, da Salerno meno di 50.
Il terzo centro archeologico campano dopo Pompei ed Ercolano, chiamato Poseidonia - in onore del Dio del mare - dal 273 a.Cristo fu ribattezzata dai latini Paestum.
Nel VI secolo a.C. alcuni coloni achei provenienti da Sibari fondarono nella pianura del Sele la colonia di Poseidonia. In poco tempo la città s' ingrandi, affermandosi come uno dei principali empori ellenici del Mediterraneo.
Risalgono a quest'epoca i tre grandi Templi che ancor oggi si possono ammirare e la parte centrale del nucleo urbano. Gli scavi iniziati nel 1907, hanno riportato alla luce preziosi reperti conservati nelle sale del Museo Archeologico Nazionale di Paestum. Vi sono conservate le statue di Zeus, le 33 metope provenienti dal vicino santuario di Hera Argiva e gli straordinari affreschi funerari ritrovati nella tomba del tuffatore.
Affascinante il Tempio di Nettuno, indiscusso capolavoro dell'architettura dorica. La costruzione è databile attorno al 460 a.C.; sul basamento s'innalzano le sei colonne della facciata e le quattordici sui lati che sorreggono l'architrave decorato; all'interno è conservato l'altare per i culti. Altrettanto importanti i templi di Hera e di Cerere, le mura pentagonali che delimitavano il perimetro della città scomparsa e il Capitolium, principale edificio della colonia latina.
"La Basilica" è in realtà il tempio dedicato a Hera, come testimoniato dalla presenza di ex voto e di alcune iscrizioni riferibili alla dea. Il tempio di Cerere (fine VI sec. a.C.) era invece dedicato ad Atena e sorgeva su una collinetta dominante l'agorà di Poseidonia. Poco distante un complesso culturale "Gimnasium", dedicato al culto Fortuna Virilis-Venus Verticordia. A est del parco l'Anfiteatro del I sec. a.C.
Poseidonia, difesa da mura poderose (le più importanti e meglio conservate dell'antichità) a mano a mano rafforzate, con quattro porte ai punti cardinali, grazie alla felice posizione geografica aperta alle vie di traffico, ai corsi d'acqua ed alla fertilità del suolo, raggiunse in breve tempo - nell'età classica - un notevole grado di ricchezza e di conseguente fervore artistico culturale che culminò nel giro di un secolo circa nella costruzione dei tre templi dorici, eredità impareggiabile di tutta la civiltà greca.
Dopo un periodo di oblio. La riscoperta da parte di scrittori e poeti del '500 e '600 che, con le loro citazioni su monumenti e caratteristiche del luogo, ne risvegliarono interesse e curiosità.
La "riscoperta" vera e propria, però ha inizio nella prima metà del '700 quando scrittori, poeti e artisti di molte nazionalità (tra i quali Goethe, Shelley, Canova, Piranesi) cominciarono a frequentare e ad interrogare le vestigia della rinomata città greca - moda conosciuta sotto il nome di "Gran Tour" - diffondendone la fama per tutta l'Europa.