Un'altra chicca va ad aggiungersi alla ricca raccolta dell'Emeroteca-Biblioteca Tucci, sita nel palazzo delle poste di Piazza Matteotti. Dopo aver pubblicato un carteggio inedito di Giustino Fortunato e uno di Giuseppe Marotta, l'annuncio oggi, nel corso della visita del presidente dell'Amministrazione Provinciale di Napoli Dino Di Palma, di avere acquisito trenta lettere inedite di Matilde Serao, scritte tra il 1888 e il 1923, delle quali nove a personalità diverse e ventuno ad un ufficiale di fanteria, combattente contro l'esercito austriaco.
L'importanza del ritrovamento è stato spiegato dai dirigenti della Tucci- sta nel fatto che la corrispondenza prova l'infondatezza delle accuse, mosse per anni dal giornale satirico Monsignor Perrelli alla scrittrice, di essere astiosa e vendicativa. All'ufficiale che, scrivendole, aveva espresso un giudizio severo sull'ultimo suo libro, la Serao aveva sulle prime risposto garbatamente adirata, ricordandogli di aver alle spalle una cinquantina di volumi, dei quali una quarantina tradotti in cinque o sei lingue e che alla sua età, con tanta cenere nella sua chioma lei non avrebbe potuto continuare a scrivere come aveva scritto sempre: Non posso che continuare a giungere singolarmente sgradita a Lei. E allora, perché non segue il mio consiglio e tralascia di comperare i miei volumi ? I miei editori ne vendono da otto a diecimila copie, in Italia. Il loro danno non sarà grave e il suo spirito non si turberà più, per le mie storie. Dopo lo sfogo, il saluto: Io auguro a lei e ai Suoi compagni, in guerra, ogni buona fortuna. Ho tre figli, sotto le armi, da due anni....
Donna Matilde non serbò rancore al critico tenentino dell'ottavo reggimento, poi promosso capitano in trincea. Al contrario, ne divenne amica al punto da scrivergli anche della lunga onda di tristezza che l'aveva colpita per la morte di Edoardo Scarfoglio (la sparizione di Colui che fu il compagno dei miei sogni di gioventù e il padre dei miei quattro figli). E, quando l'ufficiale fu gravemente ferito, andò a fargli visita nell'ospedale militare.
Guarito e congedato, il capitano tornò alla sua Calabria a riaprire lo studio di avvocato e a sposare la ragazza che attendeva il valorosissimo mutilato di guerra, espressione, questa, usata dalla Serao per annunciare le nozze nella rubrica Mosconi del suo quotidiano Il Giorno nell'anno 1918. La corrispondenza e gli incontri andarono avanti a lungo. Almeno fino al 6 ottobre 1923, data dell'ultima lettera acquisita.
L'Eemeroteca Tucci, che fu fondata da un gruppo di giornalisti corrispondenti nel 1907 nel palazzo Gravina, sede allora di Poste e Telegrafi, ospita ogni anno nell'edificio di Piazza Matteotti migliaia di studiosi italiani e stranieri. Il suo patrimonio è formato da quadri e sculture di autore, trentacinquemila libri degli ultimi sette secoli, bandi, manifesti, manoscritti, lettere autografe.
Il primo ente pubblico che contributi a realizzare questo patrimonio fu l'Amministrazione della provincia di Napoli nel 1915. Il sostegno finanziario prosegui per settant'anni. La visita del presidente Dino Di Palma ha confermato l'impegno dell'Amministrazione a voler sostenere questa prestigiosa istituzione, patrimonio della città e provincia di Napoli.