'Nzegna antica festa popolare
La 'Nzegna, l'antica festa popolare sospesa nel 1953, rivisitata dal regista Pasquale della Monaco, è tornata nei dedali del Pallonetto di Santa Lucia. L'evento che ha richiamato nel centro cittadino molta gente, si è svolto domenica 21 settembre, anzichè il 14 come preannunciato.
Partita dalle Rampe di Pizzofalcone, la carrozza con una coppia, Ciro Troise e Daniela Nastri, nei panni di Ferdinando IV e di Maria Carolina, circondata da uno stuolo di popolani che impersonavano, ciambellani, cortigiani, dignitari, era preceduto dalla banda dei bersaglieri della Brigata Garibaldi di Caserta, da un folto gruppo di musicisti e da numerosi figuranti in coloriti abiti d'epoca che hanno animato l'evento con canti e balli. Gli attori del Centro Vulcanometropolitano, fra la folla declamavano i valori della giustizia e dell'uguaglianza .
Il corteo è proseguito per gli stretti vicoli di Monte di Dio, applaudito dai residenti. I più anziani, affacciati alle finestre, gridavano viva 'o re, viva 'a regina giunto in piazzetta Salazar la sfilata ha proseguito per Piazza Plebiscito e il cafè Gambrinus, dove numerosi turisti seduti ai tavolini e in giro nella piazza, muniti di macchine fotografiche e cineprese non si sono fatti sfuggire la folkloristica rappresentazione.
Al ritorno, il codazzo ha fatto tappa presso la Chiesa di Santa Lucia a mare e alla chiesa della Madonna delle catene, voluta dai pescatori nel 1576 e dove riposa l'ammiraglio Francesco Caracciolo, martire della repubblica partenopea del 1799, impiccato all'albero della sua nave perché colpevole di tradimento al suo re. Raggiunto il borgo Marinaro, un gruppo di giovani si è gettato volontariamente in mare, sotto i flash di cineoperatori e fotografi.
La festa risale ai primi dell'800 ed era accolta benevolmente dai regnanti. Prima di partire per le ferie estive Ferdinandiello e la regina si recavano in carrozza a salutare i fedeli sudditi di Santa Lucia. Il rito con le comparse si svolgeva il 10 agosto e 'Nzegna, significa insegnamento al nuoto. Una tradizione durata fino al 1953, quando fu interrotta sembra per l'intervento dei sacerdoti della chiesa di Santa Maria della Catena. Un ragazzo gettato in mare rischiò la vita. Le cronache narrano che ad un certo momento quattro o cinque persone si staccavano dalla folla, individuavano uno, scelto con ogni evidenza per l'espressione particolarmente mite e remissiva, l'afferravano, lo trascinavano verso la riva del mare e lo lanciavano, incuranti delle sue implorazioni.
No, no, per carità, no. Io non so nuotare! urlava il malcapitato ricorda lo scrittore Vittorio Paliotti - Bè, è l'occasione per imparare fu la prevedibile risposta di quei forsennati, mentre la folla applaudiva. L'uomo, gettato di peso, fini tra le onde. Ma anziché compiere, guidato dall'istinto, quei movimenti che l'avrebbero dovuto portare ad una forma di nuoto, prese ad annaspare e ad ingoiare acqua.
E' tutto un gioco, quello sta fingendo per dare spettacolo. Vedrete che mò si riprende pontificò un vecchio.
Altro che riprendersi: l'involontario bagnante continuava a fare movimenti sconnessi. A questo punto due scugnizzi, come del resto il copione prevedeva, si lanciarono in mare e lo riportarono a riva.
Fabio Chiosi, presidente della I Municipalità, presente alla manifestazione: ha dichiarato Pasquale della Monaco, è riuscito a riportare in auge una festa abbandonata da oltre cinquant'anni. Lavoreremo perché l'anno prossimo la manifestazione abbia una risonanza ancora maggiore di questa prima riedizione.