Similia similibus curentur
Considerata una allucinazione collettiva, un fenomeno di suggestione e relegato fino a qualche tempo fa ai margini della scienza, la medicina omeopatica, è andata sempre più affermandosi, conquistando larghe fasce di proseliti.
In effetti l'omeopatia mette in atto un meccanismo di autoguarigione basato sulla cosiddetta legge di similitudine, per cui i sintomi si combattono con la stessa sostanza che li ha provocati. Una persona che dorme poco, è nervosa e soffre di tachicardia, per esempio, ha sintomi simili a quelli provocati dall'abuso di caffè. Con l'omeopatia, questo problema si cura con il preparato caffea, un rimedio, molto diluito, derivato dalla pianta del caffè.
Per evitare di essere svuotata dal suo contenuto innovatore e rivoluzionario, si è costituita a Napoli, nel 1980 la Fondazione Omeopatica Italiana. Ne fanno parte medici, psicologi, biologi, fisici, chimici, ricercatori provenienti alcuni, dal vecchio gruppo Paracelso, formatisi molti decenni fa alla filosofia del medico alchimista Teofrasto Bombasto, che già nel 1520, in opposizione alla medicina classica dell'epoca fondata sulla tradizione e sui farmaci di origine vegetale, propose una terapia basata su osservazioni cliniche e su rimedi chimici che coadiuvassero la reazione spontanea dell'organismo malato.
L'Omeopatia è una teoria avanzata da Samuel Hahnemann, medico tedesco, nato in Sassonia nel 1775 e morto a Parigi nel 1853. Essa è basata sulla legge "similia similibus curentur" e cioè : curare il simile col simile; fu enunciata da Hahnemann nel 1796 e racchiusa in un testo fondamentale: l' "organon o l'arte di guarire" la cui prima edizione risale al 1810 e l'ultima, la sesta, è del 1842 ma pubblicata per la prima volta negli Stati Uniti d'America nel 1922 da un seguace di Hahnemann.
Le applicazioni della omeopatia sono le più vaste e comprendono sia malattie acute che croniche, malattie che possono essere trattate con certezza di successo quando il medico omeopatico, intravede la possibilità della guarigione dopo essersi anche giovato di tutte le forme di accertamenti diagnostici che la scienza medica dispone.
Oltre alla Fondazione Omeopatica, con sede in via Tino di Camaino, in città opera da diversi anni la Libera Università di Medicina Omeopatica in viale Gramsci. Infine Napoli, la città bistrattata e denigrata a ogni piè sospinto vanta la più antica, delle tre esistenti in Europa, farmacie omeopatiche. Le altre due si trovano a Vienna e Praga.
L'Istituto Omeopatico Napoletano si trova in piazza Dante e fu aperto nel 1896 da Terenzio Viglino. Si preparano con cura certosina le pozioni suggerite da medici omeopati. Gli ingredienti sono sostanze naturali come un secolo fa: vegetali, animali e minerali.