Oplonti

Ad Oplontis, oggi Torre Annunziata
Sculture, monili nella villa di Poppea

      

Parliamo della Villa di Poppea (moglie di Nerone) alle falde del Vesuvio, la villa più bella di tutta l'antichità, scoperta ad Oplontis, l'odierna Torre Annunziata.

Si compone di 94 ambienti, copre un'area di circa 10.000 mq. Fra altri, cubicoli, giardini, triclini, bagni, terme. E' la classica dimora fuori città, padronale con fattoria, come indica la presenza alle sue spalle della villa di Crassio,ricco proprietario terriero.

Ma l'aspetto più sensazionale della villa ( I sec. a.C. ) è dato dalla piscina di dimensioni olimpioniche: a forma rettangolare, il cui lato lungo è parallelo all'asse della villa e misura m 60, mentre quello corto m 16; profonda a nord m 1,35 e a sud m 1,65, il cui livello medio dell'acqua si può calcolare in m 1,46.



      L'acqua occorrente, circa un milione e mezzo di litri, escluso che fosse attinta dal mare,non resta che identificare la fonte nella sorgente "Minerva" ubicata a poche decine di metri di distanza.

      Lungo tutto il perimetro della piscina, a breve distanza l'uno dall'altro, erano collocati gruppi marmorei, ermane e statue di raffinate fattura di influenza classica testimoniando l'elevatissimo rango socio-culturale del proprierario. L'intera villa fu distrutta dall'eruzione del 79 dC. Durante i lavori di scavo furono rinvenute oltre 400 anfore; inoltre portati alla luce trentatre scheletri.

      Accanto ai corpi valori personali: stecche d'avorio con unguentari, per cosmesi, ampolline in vetro finemente lavorate, di colore azzurro: una spada in ferro, una sessantina di ornamenti in oro con pietre incastonate e tante monete d'oro, d'argento e di bronzo da superare le milleduecento unità con impresse le effigi di quasi tutti gli imperatori di Roma.

      

La scultura rinvenuta nella villa, a detta degli esperti, è il corredo più completo scultoreo,decorativo pervenutoci dall'antichità, dopo quello scoperto nella villa dei Papiri di Ercolano. Sono circa quaranta pezzi in marmo bianco.

L'Apollo con Clamide e l'Amazzone, la seducente Venere bagnante, le due teste d'Ercole e il Bimbo che strozza l'oca; il gruppo del Satiro e l'Ermafrodito emananti vitalità. Degne di rilievo le teste ritratto di Poppea Sabia, Nerone e Rufrio Crispino Jr. Singolari le coppie dei Centauri Centauresse.

Scolpiti in marmo bianco a venature grigiastre, alti all'incirca un metro, si dividono a coppie: due maschi e due femmine,venti funzione oltre che di decoro quella di fontane.



      


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Napoli, 16/01/2013 ore: 0.12