Reggia di Portici

Palazzo settecentesco

      



      Da una brochure della Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici di Napoli e Provincia, pubblichiamo un riassunto della presentazione della Reggia di Portici, a firma Luisa Martorelli.

      "Secondo la tradizione il Real sito di Portici venne costruito per espresso desiderio della regina Maria Amalia che, dopo una giornata di nubifragio sulla via del ritorno da Castellammare, approdando nella rada del Granatello, rimase incantata dalle bellezze naturali e dalla salubrità del luogo.

      I lavori per la costruzione della nuova reggia, affidati in una prima fase alla direzione dell'ingegnere di corte, Antonio Medrano, iniziano nel 1738.



      Al Medrano, già nel 1740, era subentrato l'architetto romano Antonio Canevari al quale veniva affidato l'incarico di progettare un nuovo edificio che doveva conservare inalterata quell'unità territoriale verso il mare e verso il Vesuvio mantenuta dagli edifici preesistenti proponendo, tuttavia, una sua originale fisionomia.

      Ne risulta un singolare impianto della fabbrica che si presenta con un doppio cavalcavia per rispettare l'asse viario della "regia strada delle Calabrie". Seguendo il tracciato, in lieve pendio, della antica strada nazionale, si accede al palazzo per due grandi archi che attraversano il cortile centrale dove si apre il doppio ingresso a mare e a monte; l'arteria di grande traffico inglobata all'interno della Reggia, costituisce un elemento qualificante e una soluzione del tutto originale in contrasto con i tradizionali valori di assialità prospettica.

      Il palazzo di Portici si connota non solo come primitiva sede di conservazione dei ritrovamenti ercolanensi, con il suo Museo ubicato, un tempo, al primo piano nella zona del primo cavalcavia all'ingresso dell'edificio, ma come composita sede di selezionati oggetti di antichità, quali suppellettili, arredi, statue e soprattutto pavimenti, di cui ancora oggi è possibile scorgere qualche testimonianza originale.

      Il famoso Museo Ercolanese, descritto e celebrato da colti viaggiatori presenti a Napoli nella stagione del Grand Tour venne ospitato in quell'ala del palazzo fino al 1806 quando con l'arrivo dei Francesi si attuò il progetto ferdinandeo di concentrare tutte le collezioni d'arte e di antichità nel palazzo degli Studi.

      Il Palazzo che fino ad allora aveva mantenuta la doppia connotazione di museo-residenza, a partire dal periodo murattiano venne adibito ad abitazione esclusiva della famiglia reale. Il mutamento di destinazione comportò lavori di abbellimento e di riadattamento funzionale su tutto il piano nobile.

      Gli antichi affreschi settecenteschi dei soffitti furono ricoperti da nuovi decori a tempera, mentre le pareti furono tappezzate da raffinate sete di San Leucio secondo il gusto imperante della corte. Attualmente, l'ingresso a mare che dà verso l'appartamento nobile conserva ancora la sua connotazione settecentesca.

      Sulle pareti, sulla volta e sul soffitto s'impone il suggestivo impianto scenografico realizzato dal pittore-scenografo parmense Vincenzo Re, nella doppia cupola nell'atrio che crea una prospettiva a sfondato illusionistico proprio nel punto in cui si sdoppia la scala d'accesso al primo piano.

      Alla complessa macchina scenografica ideata dal Re, che lavora tra il 1744 e il '46, partecipa il pittore-figurista Crescenzo Gamba che esegue anche diversi cicli di affreschi, nell'appartamento nobile, tra i quali quello, ancora visibile, dell'Allegoria della Verità svelata dal tempo, sul soffitto della prima anticamera dell'appartamento.

      Al 1860 risalgono le ultime decorzioni a tempera ritrovate nell' appartamento regio per opera del napoletano Tommaso De Vivo, realizzate a completamento del salottino dorato, di gusto rocaille a "cantone" del Palazzo, verso la "strada regia della Calabrie".

      Nel 1866 si trasferisce, in blocco, la maggior parte delle collezioni, quadri e arredi, e anche il famoso Salottino di Porcellana, già destinato al Museo di Capodimonte. Nel 1871, con la fondazione della Real Scuola Superiore di Agricoltura inizia, per il Palazzo di Portici, una nuova storia.


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Napoli, 18/01/2013 ore: 1.12