Periscopio

Un cane e il divorzio

      Il giudice di Chicago si è trovato fortemente in imbarazzo per risolvere il caso di due sposi che s'erano presentati per il divorzio. Mai s'era trovato davati a un caso simile. Gli sposi, chiamiamoli Mr. e Mrs. Smith, hanno un cane al quale sono molto affezzionati. Separandosi a chi dei due avrebbe dovuto essere assegnata la bestiola ? Questo il problema. Non si trattava, quindi di decidere sui figli, che la soluzione sarebbe stata più facile. Il giudice se l'è cava con un verdetto salomonico: il cane lo terrà l'ex moglie e lui, l'ex marito, avrà il diritto di vederlo due volte la settimana.

      

Suicidio di un cane ?



      Al tribunale di Napoli si svolse tempo fa un processo che non ha molti precedenti negli annali della giustizia per la sua singolarità. Imputati la signora C.F., moglie di un ammiraglio, la figlia, il genero e il loro domestico. Parte civile la signora S.F e il marito ing. G.T. I coniugi accusavano gli imputati di aver ucciso Latzo, un barboncino di valore al quale erano molto affezionati. Il barboncino, un giorno cadde (o fu scagliato) dal quinto piano e andò a sfracellarsi in fondo alle scale. La padrona che era occupata al Quartier Generale della VI flotta degli Stati Uniti, chiese l'intervento della polizia navale americana per i rilievi fotografici. Volevano dimostrare che la bestiola non poteva esser passata attraverso le sbarre della balaustra che protegge le scale ma che qualcuno l'aveva sollevata di peso e scaraventata giù. Denunciò la signora C.F e parenti, con i quali da tempo era in urto. La difesa puntò sul suicidio del cane; la parte civile negò tale tesi; Lazlo era felice, i suoi padroni l'amavano e lui aveva una piccola amica, di razza cocker-spaniel. Per quale ragione avrebbe dovuto togliersi la vita ? Il tribunale ha assolto i primi due imputati cioè la signora C.F. e il domestico, con formula dubitativa e gli altri due con formula piena. Tutti e quattro sono stati, però condannati a pagare le spese processuali.

      

Nobel e la dinamite



      Nel suo laboratorio le esplosioni di prova erano all'ordine del giorno. Lavorava con suo padre e con suo fratello Emilio. Anzi si può dire che armi ed esplosivi fossero di casa nella famiglia Nobel perchè già suo padre Emanuele oltre a fabbricare armi aveva inventato una mina galleggiante per la guerra sui mari. Ma la grande invenzione, quella che doveva fare quasi tanto scalpore quanto la bomba atomica fu la dinamite di cui Alfredo Nobel annunciò la scoperta nel 1866. Da allora, il giovane che già possedeva piccole fabbriche, potè mettersi in grande stile e impiantare stabilimenti un pò dovunque ma specialmente in Germania. La sua micidiale merce andava a ruba. La dinamite si vendeva come il pane ! Nel 1891 Alfred Nobel fece trasloco e si trasferi in italia, a San Remo dove mori nel 1896, lasciando quasi tutto il suo patrimonio per la distribuzione dei noti premi a favore di scienziati, scrittori e benefattori.

      

Il 58 scaccia-mosche



      Arriva dalla Cina l'ultimo ritrovato contro l'invasione delle mosche. Si sa, nei pressi di discariche, campagne, luoghi poco arieggiati con il caldo si formano colonie di fastidiosi muscidi. Insetticidi, spray, scacciamosche, spesso non ottengono il risultato sperato. Con la massima non far male a una mosca, ecco il rimedio: scrivere con pennarello nero su un grande foglio bianco il numero 58. Si. Un semplice cartello può allontanare l'insetto. La spiegazione viene dall'inventore. Da studi fatti la mosca ha una visione ottagonale, cioè moltiplica le immagini per 64 volte, quindi si spaventa e scappa.

      L'idea è nata a Palma Campania dov'è molto numerosa la presenza di cinesi. Gli abitanti del grosso centro vesuviano notavano da qualche tempo che negozi e abitazioni degli ospiti venuti da lontano esponevano grossi fogli bianchi con il numero ben in evidenza al centro. Indagando si è saputo che il cartello non aveva altri scopi se non quello di allontanare il fastidioso ronzio delle mosche. Per la verità in casa basta aprire uno spiraglio della finestra e i fastidiosi insetti vanno verso la luce.

      La curiosità del cartello si è subito diffusa in paese. Prima provando il rimedio, poi una corsa al botteghino del lotto per giocare 79 (le mosche) e 58 (il fatidico numero).

      

Poveri ricchi !



      Da sabato 8 fino al 16 febbraio (2004), a Verona una singolare mostra con prodotti esclusivi per nababbi. Luxury & yacht il nome dato alla fiera. Gli espositori sono solo 82. Si va dalla Ferrari, ultimo modello in edizione limitata (660 mila euro, solo 399 esemplari).

      Si passa ai motoscafi in legno Aquarama Special non più in produzione dal 1996. Fucili da caccia realizzati su misura dalla ditta Piotti. Altri prodotti particolari i pizzi antichi Jesurum, fornitore ufficiale della casa reale italiana, i suoi clienti abituali sono Wood Allen, Elton John, Celine Dion.

      Abiti di Curiel costo intorno ai 6 mila euro. Non potevano mancare i gioielli e le cravatte di Marinella di Napoli. In mostra anche un biliardo modello Hermelin con intarsi in vetro fusione e oro zecchino (da 18 mila a 30 mila euro). Ci fermiamo qui per non scoraggiare i meno ricchi...

      

Amore senza età



      Lui 84 anni, lei 74, sorpresi ad amoreggiare in auto sono stati condannati ad un mese e 20 giorni di reclusione, con pena patteggiata e sospesa. L'accusa atti osceni in luogo pubblico. L'episodio, alle 8,30 del mattino del 17 novembre di due anni fa nei pressi dell'istituto magistrale di Lanciano.

      "I focosi innamorati sorpresi ad amoreggiare in auto, in un parcheggio sottostante la scuola "De Titta" fu la denuncia dei carabinieri intervenuti su segnalazione di alcuni studenti. Il giudice di Chieti Francesco Marino ha inflitto la severa condanna, con pena sospesa anche data l'età. Se fosse accaduto a Napoli la corsa ai botteghini non sarebbe mancata. I più anziani si sono chiesti e se fossero stati sorpresi due giovani ad amoreggiare ? Quale sarebbe stata la pena ?

      

Barba contro l'ictus



      Una ricerca scientifica delle britanniche Bristol e Queens University, ha scoperto che "Chi non si rade non fa l'amore, e rischia l'ictus". Sarà vero ?

      Lo studio è stato pubblicato su una delle riviste più accreditate del mondo scientifico: L'American Journal of Epidemiology. Il dottor Shah Ebrahim e i suoi collaboratori hanno seguito per vent'anni la vita di 2.438 uomini gallesi tra i 45 e i 59 anni d'età. Dal 1979 al 2000, 835 dei soggetti controllati sono morti. Lo studio ha constatato che il 45 per cento dei deceduti non si tagliava la barba ogni giorno, mentre il 31 per cento lo faceva.

      Analizzando i dati si è arrivati alla conclusione che chi non si rade in maniera regolare fa meno sesso, ha meno orgasmi e ha un 70 per cento di probabilità di soffrire infarti e ictus.

      

Paletti salva posto



      Parcheggiare l'auto sotto casa è un vero problema. Per alcuni residenti nei vicoli dei quartieri spagnoli l'ostacolo è stato subito superato.

      Installiamo, hanno pensato, dei paletti con lucchetto nei pressi di casa; arriviamo e troviamo il posto sempre libero. In vico Paradiso e in via Pasquale Scura uno alla volta alla fine sono comparsi oltre centocinquanta dissuasori.

      La cosa, considerato che la zona è a ridosso della centralissima via Roma, non poteva passare inosservata e, seppure dopo molti mesi, sono intervenuti i vigili urbani e gli operai del comune per la rimozione. "Queste persone - ha detto l'assessore alla viabilità - si erano creati un garage personale senza alcuna autorizzazione e sottraendo spazi alla sosta dei residenti". I proprietari delle auto sono stati denunciati all'autorità giudiziaria.

      

Telefono-pistola



      Sembrano cellulari, sono micidiali pistole. A Ruen nel Nord della Francia, la polizia ha sequestrato alcuni di questi "cellulari trasformati in pistola", in grado di sparare quattro proiettili di calibro 22. Potrebbero uccidere fino a dieci metri di distanza. La nuova arma sembra provenga dall'Europa dell'Est. Due persone sono state arrestate, avevano precedenti penali.

      

Ex-detenuto risarcito



      Rinchiuso per sette anni in una fredda cella, accusato ingiustamente di spacciare droga. Daniele Barillà, ex imprenditore, dopo varie vicissitudini è riuscito ad ottenere la revisione del processo. Il padre del detenuto nel frattempo è morto di crepacuore. L'assoluzione definitiva è arrivata con la confessione di un pregiudicato che dopo molte reticenze, ha detto di essere lui il guidatore della Tipo rossa individuata dai carabinieri durante i pedinamenti precedenti gli arresti.

      Barillà, proprietario di un'auto identica, si era trovato solo per caso nella scia del boss. La domanda di riparazione riconosce a Barillà "il diritto alla riparazione dell'errore giudiziario nella misura di 3 milioni e 947 mila e 994 euro, cosi condannando al relativo pagamento il Ministero dell'Economia". Cosa farà l'ex detenuto con otto miliardi di vecchie lire di risarcimento ? "Sono distrutto la mia ditta è fallita. Penso di lasciare l'Italia".


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Napoli, 23/01/2013 ore: 12.18