Il filosofo-gelataio
Ciro D'Alessio, ventitre anni, ultimi cinque esami alla laurea in filosofia, per mantenersi agli studi, non ha trovato di meglio che imbarcarsi su una sgangherata barca dei genitori pescatori e vendere gelati ai bagnanti di Posillipo. "La mattina frequento l'Università nel primo pomeriggio esco con i miei libri preferiti di filosofia e con il barcone costeggio i lidi di Posillipo e avvicino i motoscafi in transito. Le vendite vanno bene, ha detto il neo professore, i napoletani da maggio a settembre preferiscono i gelati dopo il pranzo. " Leggendo Arems ho capito che agire è diverso dal fare. Agire non è fare una cosa ma è un nuovo inizio. Nei mesi invernali mi dedicherò solo allo studio". Il suo sogno è diventare ricercatore e poter soddisfare la gran voglia di lettura.
Venditori di acqua
Con la riapertura della fonte di acqua sulfurea al Maschio Angioino (ne parliamo anche nel sommario), sono ritornati i venditori di acqua suffregna immortalati nelle vecchie stampe e dimenticati ormai anche dai napoletani.
I parcheggiatori abusivi che prima occupavano la zona, ora delimitata per l'apertura delle quattro fontane, si sono riciclati allestendo un banco dove poter vendere l'acqua nelle caratteristiche "mummare", anfore di creta per mantenere costante la temperatura. Dopo aver collezionato centinaia di contravvenzioni per il suo lavoro di parcheggiatore abusivo, Gigi Aprina 35 anni, sposato, due figli ha deciso di mettersi in regola con la legge chiedendo al Comune l'autorizzazione alla vendita delle mummarelle presentando anche la partita Iva.
Nuova imprenditoria
Giovanni d'Apice, giovane imprenditore di Angri in provincia di Salerno, ha chiesto e ottenuto dal Governo il prestito d'onore, consistente in sessanta milioni a fondo perduto. Il suo progetto produrre falli in vetro. Il mercato ha dimostrato la sua disponibilità e in pochi giorni sono stati venduti mille "oggetti" a una ditta olandese che a sua volta li venderà nei sexy shop del paese dei tulipani.
L'intraprendente imprenditore già pensa ad aprire un sito Internet, dove poter illustrare la sua merce. La misura standard dell' "oggetto desiderato" è di cinque centimetri di diametro, venticinque di lunghezza, decorazioni a mano in vari colori. Ovviamente su richiesta specifica le misure possono variare. Il budget per il duemila dovrebbe aggirarsi intorno ai trecento milioni. "Con questo simbolo-portafortuna - ha detto D'Apice - si possono fare un'infinità di gadget. Non mi resta che diversificare la produzione e ampliare il laboratorio".
Totonno chi mi vuole
Da anni gira nei vicoli dei quartieri spagnoli con il suo carrettino ricolmo di caldi panelli ripieni di ricotta, salame e formaggi. Molti sono gli affezionati clienti che dai balconi e dalle botteghe artigiane, aspettano l'arrivo del simpatico personaggio. Camice e berrettino bianco, annuncia il suo arrivo con il grido "Totonno chi mi vuole". La sua notorietà è dovuta al fatto che non tutti possono permettersi di pagare le mille, duemila lire per contanti. Il bravo venditore ripassa il sabato pomeriggio a riscuotere il credito della settimana.
Pacco e contropacco
In un sol colpo sono stati fermati in diciotto, tutti dediti al "paccotto". La truffa consiste, come vista più volte a cinema, nel mostrare un oggetto di valore e rifilare in un batter d'occhio una scatola contenente mattoni. Da anni prospera nella zona della ferrovia e del porto un mercato di profumi, liquori, telefonini. Il malfattore avvicina lo sprovveduto turista e propone l'affare. Il cellulare ultimo modello, costo circa un milione viene "dato" per sole duecentomila lire. Stessa cosa per profumi, liquori, macchine fotografiche. Il prodotto provato è eccellente. Lo scambio della scatola è fulmineo. Il cliente convinto di portare a casa l'oggetto appena visto si ritrova con un pacchetto pieno di chiodi o acqua colorata. I pregiudicati sono stati denunciati e dovranno pagare multe per un centinaio di milioni. Non tutti però, assolveranno all'ingiunzione, risulteranno nullatenenti.
Medico delle bambole
E' citato in tutte le guide turistiche. Lavora nel laboratorio del nonno aperto nel 1899. La bottega con tanto di insegna bianca e rossa, con al centro la scritta "pronto soccorso" si trova in via San Biagio dei Librai, nel decumano inferiore. Arrivano balocchi da tutto il mondo. Le bambole di cera, di pezza di porcellana con i loro abitini ingialliti finiscono nelle mani del maestro Luigi Grasso per essere recuperate al loro antico splendore.
"Spesso aggiusto bambole per uomini e donne non più giovani. Non ha certo importanza il loro valore economico ma soltanto quello affettivo". Dopo la "diagnosi" la bambola resta in cura per qualche tempo, perchè non sempre è facile reperire il pezzo di ricambio.