Porte di Napoli

La città cinta da mura

      

Fin dalla sua fondazione Napoli è stata cinta da mura. Di queste porte oggi ne possiamo ammirare solo cinque che per fortuna conservano, in buona parte, la loro bellezza architettonica.

      Porta Nolana apriva la città ad Oriente. Risale al quindicesimo secolo. Cosi chiamata perchè da essa si usciva verso l'Agro Nolano. Come tutte le altre porte fu più volte spostata a causa dei continui ampliamenti della città. Fu detta anche porta Vesuviana perchè orientata verso il Vulcano. E' difesa da due possenti torri in piperno denominate, la Carà Fè e la Speranza. Un bassorilievo sull'arco mostra Ferdinando I d'Aragona a cavallo.



      

Usciti da Porta Nolana, incamminandosi a sinistra, dopo Piazza Garibaldi, si erge, anch'essa tra due torri aragonesi, denominate l'Onore e la Virtù, quella che è, senza dubbio, dal punto di vista monumentale, la più importante: Porta Capuana. In alto lo stemma di Carlo V. Nella seconda metà dal '400, a seguito di un ampliamento della città, la porta fu ricostruita dove la vediamo ora, a poca distanza da Castel Capuano. L'opera di ricostruzione fu affidata a Giuliano Da Maiano. Essa presenta un arco marmoreo finemente scolpito che si innalza tra due pilastri che salgono elegantemente e si congiungono all'architrave ed un cornicione intagliato. Nel 1656 sull'attico della Porta venne costruito un nicchione per consentire a Mattia Preti di affrescare l'immagine dei Santi Gennaro, Agnello e Rocco nell'atto di pregare la Madonna. Nel 1734 attraverso Porta Capuana fece il suo ingresso in città Carlo di Borbone.



      

Proseguendo sulla sinistra, in via Foria, si raggiunge Porta San Gennaro cosi chiamata perchè posta di fronte alla strada che porta alle Catacombe del Santo Protettore di Napoli. Questa, tra l'altro, è l'unica porta sulla quale si può, ancora ammirare, dopo un valido restauro, uno degli affreschi commemorativi eseguiti sulle principali porte della città da Mattia Preti a ricordo della pestilenza che colpì Napoli nel 1656.



      

Nel seguire l'andamento della muraglia che cingeva Napoli, si raggiunge piazza Dante dove si presenta imponente Port'Alba, dal nome del vicerè spagnolo che ne decretò l'apertura per legalizzare uno dei tanti buchi, i cosiddetti (pertusi) che il popolo praticava per entrare più facilmente in città.



      Spostandoci in piazza Municipio, circondata dalle aiuole, possiamo ammirare quello che è rimasto della Porta Aragonese che si apriva nella muraglia a difesa di Castel Nuovo, la cosiddetta Cittadella di Alfonso d'Aragona, da essa si usciva per andare verso il Molo Grande.

      


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Napoli, 15/01/2013 ore: 22.36