Capolavori del Sei-Settecento
nelle chiese antiche di Napoli
Presepe, arte e leggenda
Domenica 8 dicembre alle ore 10,30 si inaugurerà nelle sale del Consiglio Provinciale di Santa Maria La Nova, la XVII mostra di arte presepiale organizzata dalla sezione napoletana dell'Associazione Italiana Amici del Presepio. La mostra resterà aperta tutti i giorni fino al 12 gennaio. Interverranno Amato Lamberti, presidente dell'amministrazione provinciale e Enrico Pennella, presidente del consiglio provinciale e molte altre autorità napoletane.
La rassegna organizzata dall'Associazione Amici dei Presepi vede la partecipazione dei maggiori artisti del settore che riescono ad abbinare all'arte tradizione e cultura.
Natale, dopo Natale, l'Associazione Amici dei Presepi è riuscita nei quindici anni di attività a riportare in auge un arte che risale a oltre due secoli fa. Nelle sale dell'antico Chiostro saranno esposti "scogli" in sughero, ceramica; pastori in terracotta dai 4 ai 25 centimetri di altezza vestiti con stoffe antiche; animali da cortile, minuterie in ferro, panchetti di vendita di carne, pesce, frutta, casette con tegole di terracotta, tutti pezzi unici, usciti dalle mani esperte di operai, impiegati, professionisti che nel tempo libero si dedicano al Presepe.
La mostra che ha riscosso sempre un meritato successo resterà aperta tutti i giorni fino al 14 gennaio.
Nel periodo natalizio Napoli si identifica con San Gregorio Armeno, una stradina del centro storico con una miriade di botteghe artigiane; tutt'intorno, nei vicoli adiacenti, centinaia di bancarelle stracolme di pastori e pastorelle, personaggi orientali, Re magi, mucche, pecore e capre, sono meta di visitatori provenienti da tutto il mondo.
Quattrocento diventò popolare anche a Napoli, dove si sviluppò una vera e propria arte.
Più tardi maestri come Lorenzo Vaccaro, Matteo Bottigliero, Domenico Antonio Vaccaro e Giuseppe Sanmartino, grandi scultori del Settecento, si specializzarono nella modellatura di figure da presepio, nelle quali riversarono tutte le sfumature del proprio ricco linguaggio, ora naturalistico, ora barocco, ora più decisamente rococò.
Con l'arrivo di Carlo III di Borbone, il re riformista (1716-1788), il presepio prosperò e si diffuse fin nei borghi più lontani. Il Re amava circondarsi di artisti e andava nelle botteghe degli artigiani a spiegar come voleva che fossero mani e piedi dei pastori, passava ore e ore a preparare le "scene" del presepio di carta, aiutato da pittori e scultori, con l'entusiasmo di un ragazzo, disponeva personalmente angeli e pastori, asinelli e buoi, mangiatoie e cammelli.
Intanto, assistita da dame incipriate, la regina Maria Amalia, cuciva gli abiti dei personaggi.
"Da una bottega all'altra - racconta un giornalista di mezzo secolo fa - escono ed entrano amatori di presepi e pastori; arriva un carico di piccole case di cartone; il sughero trionfa con le sue contorsioni di magma vulcanico pietrificato, di rocce ridotte ai minimi termini.
Si vive in un mondo di sogni. Di qua, di là, a sinistra, scenari di montagne bianche di neve, palmizi ebbri di sole, montagne di sughero che si azzuffano e mille e mille piccoli uomini dai vestiti sgargianti dei più inverosimili colori; in piedi, seduti, e la teoria dei Re Magi.
Se passate di sera per San Gregorio Armeno, quando la luce delle lampade elettriche non giunge ad illuminare ogni angolo, questo piccolo popolo di pastori sembra si animi e sorga dalle ceste".
Dopo un periodo di oblio, dovuto all'avvento dell'abete e alla vendita nei grandi magazzini di pastori di plastica, l'arte presepiale è tornata a rifiorire.
Due gruppi presepiali del Museo di San Martino sono stati restituiti alla città, dopo i danni del terremoto del 1980. Molti altri presepi storici sono presenti in chiese napoletane, nei pressi della "via dei pastorai" verso San Biagio dei Librai.
Un esemplare ligneo, la cui origine risale al 1654, è allestito nella chiesa di San Lorenzo Maggiore. E' costituito da ventuno pezzi a grandezza naturale: vere e proprie sculture.
I presepi più caratteristici sono nella chiesa del Gesù Vecchio (della fine del Settecento); in Santa Chiara, con pastori in terracotta; in Santa Maria del Parto a Mergellina (del seicento con pastori a grandezza naturale); nello Spirito Santo (presepio animato del Settecento); convento dei Cappuccini presepe dell'800; Chiesa Santa Maria in Portico (presepe del 700) Museo di Capodimonte (presepe del 700); Basilica di San Domenico Maggiore (presepe del '500); Chiesa San Nicola alla Carità (presepe del '900).
Guinness dei primati si trovano nella parrocchia di San Bartolomeo a Castellammare di Stabia: un riccio di castagna, una cozza, una piccola conchiglia, un uovo, sono gli originali contenitori di pastori, alberi, animali. La Madonna è alta un millimetro e la grotta è ricavata da un guscio di pinolo.
Al Banco di Napoli
L'artistico presepe del Banco di Napoli, che ogni anno veniva allestito nella sede dell'Istituto, quest'anno verrà esposto nella Cappella di Palazzo reale. Lo scopo è quello di consentire ad appassionati e studiosi più tempo per la visita.