La rotta delle sirene

Nella piazza principale, la statua di Torquato Tasso, che qui nacque nel 1544. L'antica Surrentum, si trova a Sud del golfo di Napoli, sulla rotta delle Sirene. Infatti prima Capri e poi Sorrento sono sulla rotta delle Sirene.
Sorrento è la terra dei mille colori: tinte brillanti o sfumate a seconda del mutare delle stagioni. Basta soffermarsi ad osservare quanto può essere suggestivo un tramonto perdendo lo sguardo in direzione di Punta del Capo, di Ischia o Procida, di cui si riesce a seguire nettamente il profilo, per rimanere stupefatti della varietà dei colori e della bellezza dei luoghi. Oppure guardare, possibilmente dal mare, il maestoso costone tufaceo che cambia colore ad ogni ora del giorno.
Una splendida vista del golfo si gode percorrendo la strada panoramica che porta a Positano e Amalfi, o come le piante degli aranci e dei limoni che profumano l'aria per chi viaggia verso Stabia, Oplonti, Pompei ed Ercolano, o come la vegetazione del Monte Faito.
Da non perdere il Duomo, rifatto nel Quattrocento ma con facciata moderna, e la piccola costruzione del Sedil Dominova, unica testimonianza esistente in Campania degli antichi sedili nobiliari; la Basilica di S.Antonino, patrono della cittadina. La villa settecentesca Correale di Terranova, donata al Comune e trasformata in museo con mobili preziosi, le raffinate porcellane e i dipinti rari che l'abbelliscono e ne fanno una testimonianza dei vertici raggiunti dalla civiltà locale.

Ma l'amore per il bello caratterizza anche l'attività quotidiana della gente del Golfo: dall'abilità degli artigiani nascono gli intarsi in legno, i merletti e i ricami venduti nei negozi; nei cantieri navali si producono barche e gozzi che solcano con eleganza il Mediterraneo; da qualche anno si produce l'eccelente limoncello che accompagna ogni fine pasto. Notevoli le testimonianze greco-romane (in particolare il tracciato di una antica via ed i resti ben conservati di alcune belle ville patrizie).
Nell'ottocento Sorrento consolidò la sua vocazione turistica, allorchè venne inserita nel cosiddetto "Grand Tour", un viaggio nei luoghi più significativi d'Italia che ogni nobile rampollo europeo dell'epoca doveva compiere a completamento della propria formazione culturale, storica e letteraria. Furono ospiti dell'amena cittadina, Byron, Keats, Scott, Dickens, Goethe, Wagner, Ibsen e Nitzsche. Torna a Surriento, infine, è la bella canzone scritta nel 1902 da Giambattista De Curtis, che saluta i turisti alla loro partenza. Molti di questi ospiti tornano sulla "Rotta delle Sirene" per godere del clima mite, dei colori e dell'odore degli agrumi.