Il canto delle Diomede
| L'Arcipelago delle Isole Tremiti, a dodici miglia dalla costa garganica e a 24 miglia da quella molisana, per la conformazione delle coste, per la particolare vegetazione submarina gode di un mare azzurro con i fondali popolati da branchi di orate, saraghi, dentici, triglie, spigole, cernie, polpi e altre specie pregiate.
L'isola di San Domino, la più estesa dell'arcipelago, è ammantata dal verde dei pini d'aleppo e dalla macchia mediterranea. La natura vi ha scolpito archi naturali e grotte marine, come la grotta delle viole dai riflessi turchesi o la grotta del Bue marino dai riflessi aurei per effetto della fosforescenza al tramonto. Qui si trovano i pochi alberghi, villaggi, pensioni e appartamenti di questo mare incontaminato. |
L'isola di San Nicola, di appena 44 ettari, centro storico e sede degli uffici comunali, collegata a San Domino da un frequente servizio di traghetti racchiude entro le sue maestose fortificazioni un grande patrimonio culturale, tale da conferirle il ruolo di simbolo storico di tutto l'arcipelago. Nel 1792 l'isola divenne terra d'esilio per diversi "coatti" in prevalenza napoletani per rimanere luogo di confino per reati comuni e politici fino ai tempi dell'epoca fascista, quando un decreto governativo le isole Tremiti divennero Comune. Sulla minuscola isola si erge l'Abbazia di Santa Maria a mare, una delle più imponenti mai costruite in mezzo al mare.
| L'isola di Capraia, cosi chiamata per l'abbondanza dei capperi, disabitata e brulla, a forma di mezza luna, è un susseguirsi di cale e calette alternate da speroni rocciosi. Il punto più suggestivo è certamente l'architiello, un archetto molto suggestivo creato dalla natura. Al centro dell'arcipelago vi è lo scoglio del Cretaccio, giallastro e di natura argillosa, anch'esso disabitato.
A poca distanza lo scoglio della vecchia dove, secondo una credenza popolare, prima di ogni temporale appare il fantasma di una vecchina intenta a filare la lana.
La più lontana è Pianosa, un isolotto basso e arido ma dai fondali ricchissimi di fauna. Anticamente denominata "Insulae Diomedeoe" dal nome del mitico eroe greco, il re d'Etolia cantato da Omero e ucciso da Dauno, figlio di Licaone. |
La natura che si fonde con la leggenda e, nelle notti senza luna si può ascoltare il canto delle diomedee, uccelli marini che emettono un suono simile al pianto di un neonato e che molti identificano come i compagni di Diomede che, trasformati in uccelli, piangono la morte del loro capo guerriero, qui seppellito.
Frequenti i collegamenti con traghetti e aliscafi da Termoli, Ortona, Manfredonia. D'estate anche da Vieste, Peschici e Rodi Garganico. In elicottero da Foggia collegamenti giornalieri. E' possibile praticare vari sport, dallo sci d'acqua, al surf, alla vela, alla canoa. Sono disponibili sull'isola mountain bike e scuola di immersione. E' vietata la circolazione alle auto, eccetto quelle per l'accompagnamento dei turisti agli alberghi.