Vino dell'antichità a Villa dei Misteri

      Si chiama Villa dei Misteri, il grado alcolico 13,5 per cento, il profumo: "complesso, ampio intenso, persistente, con note speziate", è il primo vino ottenuto, dopo duemila anni, nei terreni dove prima della lava, cenere e lapilli i pompeiani coltivavano le loro viti.

      La produzione è per soli intenditori, 1721 bottiglie, sull'etichetta, gli affreschi della famosa domus pompeiana. La prima bottiglia è stata inviata al presidente della repubblica, Carlo Azelio Ciampi. Il ricavato della vendita delle restanti bottiglie sarà utilizzato per il restauro della "cella vinaria del Foro Boario".

      La produzione è stata possibile grazie alla collaborazione della Soprintendenza e dell'azienda vinicola Mastroberardino che nel 1996 studiarono, tramite calchi rinvenuti durante gli scavi, la possibilità di far rivivere un'antica tradizione. Il laboratorio di ricerche, è diretto dalla biologa Anna Maria Ciarallo.

      La composizione è per il 90 per cento di vitigno Piedirosso, per il 10 per cento di "sciascinoso" o Olivella, le stesse specie d'uva utilizzate dagli antichi pompeiani. Secondo gli intenditori si tratta di un vino "ancora giovane ma con buone potenzialità ". Il sapore: "avvolgente, equilibrato".

      "Il ripristino della viticoltura - ha detto il soprintendente Pietro Guzzo - nella città dissepolta, vuole essere il tentativo di coniugare studio, conservazione e valorizzazione di un sito archeologico con corrette esigenze imprenditoriali". I vigneti sono cinque, conosciuti come quello dell'oste Eusino per una superficie di circa un ettaro.


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Napoli, 23/01/2013 ore: 14.24