Costruite oltre ventitré secoli fa, tornano alla luce le mura di difesa di Poseidonia. Dei cinque chilometri che cingono la città antica, ne sono stati recuperati quattrocento metri con una postierla ( piccola porta) e restaurata una delle 28 torri d'avvistamento. Pannelli con i lavori di scavo e la ricostruzione di macchine antiche per il sollevamento dei grossi blocchi di pietra, sono posti lungo il percorso. L 'illuminazione scenografica, interna ed esterna delle mura, inaugurata il 2 settembre a conclusione del ciclo di spettacoli "Vivi le Mura ", n 'è esalta la bellezza. Le mura fortificate, meglio conservate di tutta la Magna Grecia, alte sette metri e larghe 5-6, contavano 28 torri che costituivano il punto di forza del sistema difensivo; sulla sommità delle quali erano poste le macchine da guerra. Quarantasette postierle , collocate per la maggior parte in prossimità delle torri, consentivano il passaggio dei militari, ove un largo e profondo fossato riempito d 'acqua segnava il perimetro della fortificazione e impediva ai nemici di avvicinarsi all 'abitato. L 'accesso al cammino di ronda era garantito da scale a semplice o a doppia rampa contrapposta. Quattro le porte principali disposte secondo i punti cardinali. Perfettamente conservati sono gli impianti di Porta Sirena, Porta Giustizia e Porta Marina. Difficilmente le macchine da guerra, come l 'ariete, costituita da una trave alla cui estremità si trovava la testa di un montone in bronzo o in legno, riuscivano a perforare le porte. Altre macchine, erano le catapulte, gli onagri e le baliste. Esistevano diversi modelli, in auge in quel periodo, fissi o mobili che permettevano di lanciare dardi e grossi proiettili anche a distanze di centinaia di metri.
Una testimonianza del 1524, assicurava che "In Pesto overo Possidonia, città rovinata, le mura sono intiere, per una gran parte con le torri, e dentro sono tre templi di opera dorica, di pietra viva e tiburtina in quadroni grandi ". Gli scavi, finalmente avviati nel 2003 hanno avuto un efficace risultato con il restauro della cinta muraria da Porta Sirena alla torre 28. All'indagine ed al restauro, diretti dalla professoressa Marina Cipriani, di quest'importante segmento di uno dei più insigni e meglio conservati circuiti murari dell'Italia Meridionale ha dichiarato Giuliana Tocco Sciarelli, soprintendente per i Beni Archeologici delle province di Salerno, Avellino e Benevento - seguirà, in tempi brevi, grazie ad un finanziamento del P.O.R Campania, un altro cospicuo intervento conservativo, interessante in prosecuzione, un ulteriore tratto della cinta.
Poseidonia, difesa dalle mura poderose a mano a mano rafforzate - nell 'età classica raggiunse un notevole grado di ricchezza e di conseguente fervore artistico culturale che culminò nel giro di un secolo nella costruzione dei tre templi dorici, eredità impareggiabile di tutta la civiltà greca.
Far rivivere lo splendore del passato ha dichiarato Marco Di Lello, assessore regionale - attraverso la valorizzazione della cinta muraria di Paestum è un traguardo che è stato tagliato grazie all'impegno dell'Assessorato al Turismo e Beni Culturali che ha destinato a Vivi le mura, tracce dell'antico tra percorsi scenografici e spettacoli, promossa anche dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici, risorse del programma operativo regionale 2000-2006.