Palazzo Zevallos Stigliano

      Palazzo Zevallos Stigliano in via Toledo, ora sede della Banca Intesa, attribuito a Cosimo Fanzago (1591-1678) - scultore architetto bergamasco presente a Napoli sin dal 1612 ed autore di opere come la guglia di San Gennaro, la Cappella di Palazzo Reale, il chiostro della Certosa di San Martino - venne costruito tra il 1637 ed il 1639 su commissione di Giovanni Zevallos, Uffiziale della scrivania di Razione con i partiti di corte e duca di Ostuni dal 1648.

      Salone d'ingresso: Il cortile originario di Cosimo Fanzago trasformato da Luigi Platania negli anni venti del Novecento.

      Vestibolo: Con un ricco pavimento a mosaico e rivestito per la sua lunghezza da eleganti panche in noce, mantiene, nel lato verso il salone centrale, le ampie vetrate di primo Novecento. Sul lato opposto sono due tele di Ezechiele Guardascione con la raffigurazione della costa amalfitana e una veduta del cortile del palazzo nelle sue forme originarie.

      Scalone (originaria Galleria): L'attuale scalone monumentale risale agli interventi di primo Novecento. Sulla volta sono stati conservati gli affreschi ottocenteschi di Giuseppe Cammarano. Al centro l'Apoteosi di Saffo.

      Al piano nobile. Sala detta della fedeltà: La sala deve il suo nome all'affresco con la rappresentazione della Fedeltà al centro della volta, opera di Giuseppe Cammarano. Tutt'attorno sirene, putti, amorini che reggono festoni ed eleganti figure femminili.

      Sala 2 detta pompeiana: Decorazioni ottocentesca di G. Maldarelli. Sulla volta un grande rosone con ai bordi segni zodiacali e figure alate, lungo le pareti sono undici riquadri con amorini, figure femminili e animali mitologici.

      Sala 3 Ambiente principale del palazzo, con affreschi dominati dalle raffigurazioni di uccelli con cetre ed attrezzi da caccia e, sotto la tappezzeria damascata, dodici riquadri con amorini. Il camino in marmo bianco reca lo stemma di casa Colonna.

      Sala 4: il disegno ornamentale sulla volta è dominata da amorini, uccelli e farfalle e quattro riquadri con divinità marine, agli angoli gruppi di figure femminili. Nella sala è stato inserito un coro d'epoca, intarsiato su pedana in noce massiccio.

      Sala 5 detta degli Stucchi. In origine camera da letto, fu decorata da Gennaro Aveta su disegni di Guglielmo Turi. Una figura femminile alata e ornata da fiori, che reca in braccio due putti dormienti, simboleggia il sonno. Sulla parete di sinistra uno stucco raffigurante le tre Grazie, nella parete d'ingresso un camino in marmo bianco sostenuto da levrieri.


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Napoli, 23/01/2013 ore: 14.08